Psicoterapia e dintorni
Appunti e riflessioni in divenire
A volte lo scrittore e il pittore sono a corto di ispirazione - non trovano nulla di degno di essere rappresentato - e allora raccontano con la loro opera che si trovano in questa situazione, e con questo credono di avere creato comunque un’opera d’arte. Riempiono la pagina e la tela di parole o segni inutili per sé e per il fruitore. Al fruitore potrà sembrare buffo le prime volte, ma le sperimentazioni di questo tipo non sono più nuove e originali. Ammetto che nel non dire possa esserci uno stile personale, che può essere anche interessante, e persino divertente, e confesso che in definitiva a me a volte interessa conoscere la “voce” di un autore, il suo modo di esprimersi, più che il contenuto del suo discorso; ma, alla fine, dire che non si ha niente da dire equivale a non dire, e una volta conosciuta la voce dell’autore non desidero sentirla una seconda volta se non mi ha lasciato qualcosa.
Ho sentito parlare per la prima volta del concetto di gaslighting pochi giorni fa ascoltando un corso di formazione su tematiche amorose. Si tratta di un genere di manipolazione interpersonale che viene messo in atto all'interno di una relazione amorosa o di altro tipo e che consiste nello screditare il punto di vista dell'altro facendogli dubitare, in sostanza, delle sue facoltà mentali: ricordi male, hai visto male, ma che ti inventi?, sei tu che non hai capito e via dicendo.