Psicoterapia e dintorni
Appunti e riflessioni in divenire
A volte lo scrittore e il pittore sono a corto di ispirazione - non trovano nulla di degno di essere rappresentato - e allora raccontano con la loro opera che si trovano in questa situazione, e con questo credono di avere creato comunque un’opera d’arte. Riempiono la pagina e la tela di parole o segni inutili per sé e per il fruitore. Al fruitore potrà sembrare buffo le prime volte, ma le sperimentazioni di questo tipo non sono più nuove e originali. Ammetto che nel non dire possa esserci uno stile personale, che può essere anche interessante, e persino divertente, e confesso che in definitiva a me a volte interessa conoscere la “voce” di un autore, il suo modo di esprimersi, più che il contenuto del suo discorso; ma, alla fine, dire che non si ha niente da dire equivale a non dire, e una volta conosciuta la voce dell’autore non desidero sentirla una seconda volta se non mi ha lasciato qualcosa.
Sto leggendo Sulla vita di Lev Tolstoj. Ora questo libro risponde a forti interessi personali e professionali poiché, in aperta polemica con la scienza dell’epoca (1886-1887), l’autore espone una teoria su chi, o che cosa, sia in definitiva ciascuno di noi e che fine farà con la disgregazione fisica del suo corpo.
Descrivere le situazioni difficili della propria vita, cercando di chiarire ciò che si pensa e si prova al riguardo, serve non solo a fare chiarezza in se stessi e a "sfogarsi", come sanno molte persone che tengono un diario, ma può anche migliorare lo stato generale di salute, favorire l'efficienza personale e modificare in senso positivo gli atteggiamenti e le relazioni interpersonali. James Pennebaker ha inaugurato un filone di studi mirati a chiarire gli effetti della scrittura espressiva e i meccanismi psicologici e psicofisiologici che si attivano traducendo in parole traumi ed esperienze stressanti. Qui vengono descritti i metodi di studio applicati e i risultati conseguiti.
L’ascolto da parte di un'altra persona, in modo simile alla scrittura del diario o alla descrizione dei propri pensieri e sentimenti più profondi (alla maniera suggerita, per es., da J. Pennebaker, Scrivi cosa ti dice il cuore, Erickson), permette di costruire un nuovo livello di consapevolezza.