Psicoterapia e dintorni
Appunti e riflessioni in divenire
(Tratto da https://www.wwf.ch/it/specie/bonobo-i-nostri-parenti-piu-stretti)
Ho parlato con una persona secondo la quale non è etico mettere al mondo figli: nella vita prevale la sofferenza, e quindi, dando loro la vita si dà loro sofferenza. Per il bene loro non li si dovrebbe condannare al...
La Bhagavadgītā è il cuore del Mahābhārata, il più lungo poema epico che sia mai stato composto, con sei milioni di strofe, in cui si narrano le vicende eroiche delle famiglie regali della pianura del Gange al primo insediarsi delle stirpi degli Ārya, portatrici di una lingua indoeuropea, il s...
Può valere il principio etico “Non fare mai qualcosa che possa far soffrire altri”? Come orientamento nella ricerca di una risposta, provo ad articolare alcune sfaccettature del problema.
Al mattino comincia col dire a te stesso: incontrerò un indiscreto, un ingrato, un prepotente, un impostore, un invidioso, un individualista. Il loro comportamento deriva ogni volta dall'ignoranza di ciò che è bene e ciò che è male! Quanto a me, poiché riflettendo sulla natura del bene e del male ho concluso che si tratta rispettivamente di ciò che è bello o brutto in senso morale, e, riflettendo sulla natura di chi sbaglia, ho concluso che si tratta di un mio parente, non perché derivi dallo stesso sangue o dallo stesso seme, ma in quanto compartecipe dell'intelletto e di una particella divina, ebbene, io non posso ricevere danno da nessuno di essi, perché nessuno potrà coinvolgermi in turpitudini, e nemmeno posso adirarmi con un parente né odiarlo. Infatti siamo nati per la collaborazione, come i piedi, le mani, le palpebre, i denti superiori e inferiori. Pertanto agire l'uno contro l'altro è contro natura: e adirarsi e respingere sdegnosamente qualcuno è agire contro di lui.