Psicoterapia e dintorni
Appunti e riflessioni in divenire
(Un'opera dell'artista Silvina Gaudino)
Il senso della mancanza di valore personale può essere inteso come delusione o insoddisfazione di sé nelle sue varie gradazioni e può arrivare al disprezzo, al disgusto, alla nausea, all’odio, espresso con parole come “Sono un rifiuto, faccio schifo, non h...
Tema: “Lasciamo un re completamente solo, senza alcuna soddisfazione per i sensi, senza alcuna preoccupazione nello spirito, senza compagnie, del tutto libero di pensare a se stesso, e si vedrà che un re privo di distrazioni non è che un uomo pieno di miserie” (Blaise Pascal, Pensieri, divertime...
Da qualche decennio, appena una persona è ritirata, concentrata su di sé e sulla sua ricerca di senso, dolente nello spirito, si sente chiamare depressa. Odio sentire usare con leggerezza la parola depressione e mi dà ancora più fastidio sentirla usare come se si riferisse a un tratto del carattere. Non posso sentire dire che Pavese era un depresso, Woody Allen è un depresso.
Vari ricercatori si sono chiesti se ci siano delle qualità comuni che conferiscono a determinate circostanze esterne o interne il carattere di stressor.
Può essere definita stressor qualunque cosa capace di alterare l’equilibrio omeostatico dell’organismo - per esempio, una lesione, una malattia, un forte caldo o un freddo intenso. Il concetto di omeostasi si riferisce all’idea che per l’organismo sia necessario un livello ideale di ossigeno, di acidità, di temperatura, e così via. Ciascuna di queste variabili viene mantenuta in equilibrio omeostatico, dovendo corrispondere al livello ideale per un determinato giorno, di una determinata stagione, per una determinata età dell’organismo, eccetera.
Il sospetto o la consapevolezza che un conoscente, un amico o un parente stia pensando di togliersi la vita scatena in noi un coacervo di sentimenti forti.