Psicoterapia e dintorni
Appunti e riflessioni in divenire
La teoria sociocognitiva di Albert Bandura riguarda principalmente lo sviluppo di competenze e la regolazione dell’azione. Si ritiene che il comportamento sia in gran parte guidato anticipatoriamente da processi di autoregolazione in cui hanno un ruolo preminente le aspettative di risultato (le conseguenze positive e negative previste per le proprie azioni) e le aspettative di efficacia personale (note semplicemente come autoefficacia, la convinzione di avere le capacità necessarie a eseguire un determinato comportamento o a fornire una certa prestazione).
Vari ricercatori si sono chiesti se ci siano delle qualità comuni che conferiscono a determinate circostanze esterne o interne il carattere di stressor.
Può essere definita stressor qualunque cosa capace di alterare l’equilibrio omeostatico dell’organismo - per esempio, una lesione, una malattia, un forte caldo o un freddo intenso. Il concetto di omeostasi si riferisce all’idea che per l’organismo sia necessario un livello ideale di ossigeno, di acidità, di temperatura, e così via. Ciascuna di queste variabili viene mantenuta in equilibrio omeostatico, dovendo corrispondere al livello ideale per un determinato giorno, di una determinata stagione, per una determinata età dell’organismo, eccetera.
Il termine coping è stato introdotto in psicologia nel 1966 da R. Lazarus con l’opera Psychological stress and the coping process. Nei testi di argomento scientifico il lingua italiana compare spesso non tradotto, oppure tradotto con le espressioni “fronteggiamento” o, più raramente, “gestione attiva”.
C’è un oggetto che detesto e che considero una sintesi e un simbolo di fenomeni sociali attuali che mi rendono poco sopportabili i nostri tempi. Parlo dello spargipolvere, altrimenti detto soffiatore (l’oggetto ritratto nella foto). Ne esistono a batteria o con motorie a scoppio.
Ho sentito parlare per la prima volta del concetto di gaslighting pochi giorni fa ascoltando un corso di formazione su tematiche amorose. Si tratta di un genere di manipolazione interpersonale che viene messo in atto all'interno di una relazione amorosa o di altro tipo e che consiste nello screditare il punto di vista dell'altro facendogli dubitare, in sostanza, delle sue facoltà mentali: ricordi male, hai visto male, ma che ti inventi?, sei tu che non hai capito e via dicendo.